Il futuro è un po' più vicino

L'uomo è da qualche tempo in grado di fare piccole previsioni del futuro. Tutti conoscono le previsioni del tempo, che si fanno via via sempre più accurate. Ma forse non tutti sanno che ormai da una decina d'anni, le tecnologie che ci permettono di fare previsioni si stanno diffondendo ed evolvendo molto velocemente. Se vi dicessi che Amazon utilizza l'intelligenza artificiale per prevedere quali prodotti un utente acquisterà? In questo modo viene creato un ordine di spedizione del prodotto verso il centro logistico più vicino alla destinazione, prima ancora che questo sia stato effettivamente ordinato. Le compagnie aeree utilizzino questo tipo di previsioni per vendere più biglietti di quanti posti a sedere ci siano su un aereo, questo fenomeno è noto come overbooking.

I predecenti, sono soltanto pochissimi esempi. Come possiamo subito notare, le previsioni riguardano ambiti circoscritti e i dati predetti sono molto specifici. È possibile effettuare previsioni a partire da dati concreti già esistenti, che riguardano il passato oppure il presente, come per esempio il numero di persone che hanno acquistato un biglietto aereo ma poi non si presentano in aeroporto, permette di prevedere in linea di massima quanti biglietti in più è possibile vendere senza che qualche passeggero sia costretto a prendere il prossimo volo.

Quando si tratta invece di prevedere fenomeni più astratti, come il meteo, le cose si fanno un po' più complicate. È necessario creare dei modelli matematici per interpretare il mondo che ci circonda, e qui entrano in gioco i matematici.

Tutta questa storia di prevedere il futuro tramite modelli matematici, mi ricorda qualcosa: la Psicostoria, ovvero una scienza immaginaria inventata dal celebre scrittore di fantascienza Isaac Asimov negli anni cinquanta.

L'uomo che visse nel futuro

Isaac Asimov, nato nel 1920 e morto nel 1992, è stato senza ombra di dubbio uno dei pionieri della fantascienza. Durante la sua vita pubblicò più di 500 volumi. Tra il 1942 ed il 1949 diede vita ad una delle triliogie fantascientifiche più famose in assoluto: Il ciclo delle Fondazioni. Nel corso del resto della sua vita ebbe modo di scrivere altri romanzi ambientati nel medesimo universo, per un totale di 15 libri tutti collegati tra loro, che vanno a formare ciò che mi piace definire il vero ciclo delle fondazioni. In questi libri Asimov racconta di come l'umanità si espanda da un solo pianeta, fino ad un impero galattico di oltre 25 milioni di mondi. Ricordo che tutto ciò venne scritto negli anni cinquanta.

Psicostoria

La Psicostoria di Asimov è la scienza inventata da un matematico vissuto a più di 20.000 anni dal nostro presente, in grado di prevedere l'evoluzione della società umana, attraverso l'utilizzo di complicate equazioni matematiche. Lo scrittore non scende troppo nel dettaglio quando si tratta di equazioni, ma spiega che utilizzando la storia, ovvero i dati presenti sugli avvenimenti accaduti in passato, è possibile fare delle previsioni più o meno accurate che riguardano i comportamenti di gruppi molto grandi di persone che interagiscono tra loro.

Con un pizzico di immaginazione possiamo accostare la psicostoria, all'attuale intelligenza artificiale. Infatti le "equazioni psicostoriche" di Asimov potrebbero essere paragonate ai modelli matematici (machine learning e deep learning) che oggi utilizziamo per fare semplici previsioni circoscritte a certi ambiti.

Ovviamente il distacco tra le due discipline è ancora molto ampio, tuttavia non sembra più essere così lontano. Basterebbe infatti trovare il modo, ovvero i modelli matematici, per descrivere i comportamenti delle società passate. Tutti i dati necessari li abbiamo già, forse non sono ancora abbastanza, ciò che è certo è che siamo sulla buona strada per avere una nostra Psicostoria. Qualcosa che ci dica in anticipo se ciò che stiamo facendo avrà effetti positivi o negativi sul futuro dell'umanità.

Abbiamo iniziato a sviluppare la Psicostoria di Asimov, 20.000 anni in anticipo rispetto a quando lui stesso scrisse che sarebbe successo.

Per concludere

Queste parole non pretendono di detenere alcuna verità, vogliono solo essere da spunto, da punto di partenza per la formulazione di nuove idee che, si spera, possano portare ad un miglioramento della società in cui viviamo.